Conferenza di Consenso Italiana sul
Perché una Conferenza di Consenso sul Patient Engagement in ambito clinico-assistenziale per le malattie croniche?
Il ventunesimo secolo, pur beneficiando dell’innovazione tecnologia e dei progressi delle scienze mediche, è tuttavia contraddistinto da nascenti sfide (economiche, sociali ed epidemiologiche) che hanno portato i sistemi sanitari contemporanei a dover fronteggiare scenari sempre più complessi caratterizzati dall’aumento della domanda assistenziale a fronte di una preoccupante scarsità delle risorse economiche e umane. La cronicità è quindi il nuovo scenario con cui i professionisti e le istituzioni devono confrontarsi per sviluppare risposte assistenziali efficaci e sostenibili. Di conseguenza, diviene prioritario favorire un’efficace integrazione tra le organizzazioni sanitarie e i servizi territoriali e ottimizzare i percorsi terapeutici degli utenti – oggi sempre più complessi ed articolati. Inoltre, ne deriva la necessità di promuovere modelli di cura che prevedano la costituzione di team multidisciplinari capaci di integrare diverse competenze professionali al fine di una presa in carico sempre più olistica ed efficace della persona.
Alla luce di questo scenario, il concetto di Patient Engagement (o coinvolgimento attivo del malato) ha assunto crescente sia nel dibattito scientifico che nella pratica sanitaria di tutti i giorni che evidenziano un crescente desiderio delle persone di essere maggiormente coinvolte nel processo decisionale relativo alle loro cure, desiderano esserne consapevoli e conoscere in maniera approfondita tutte le possibili opzioni di trattamento, i relativi vantaggi e i rischi. Ciò implica anche il coinvolgimento della rete famigliare e sociale: i malati sono, infatti, inseriti nelle proprie comunità di riferimento che diventa un importante alleato del sistema sanitario per aumentare la qualità e l’efficacia del processo assistenziale.
Tuttavia, sebbene i ricercatori e i clinici siano d'accordo circa la priorità etica e pragmatica della promozione del Patient Engagement, ad oggi manca un consenso circa le strategie e gli strumenti più idonei per il raggiungimento di questo obiettivo.
Sulla base di queste premesse, la Conferenza di Consenso Italiano sul Patient Engagement (CCIPE) rappresenta un ambiente di scambio e di discussione tra esperti appartenenti a diversi contesti clinici e istituzionali al fine di identificare buone pratiche e strumenti efficaci per promuovere il Patient Engagement in ambito clinico-assistenziale per le malattie croniche.
Alla luce di questo scenario, il concetto di Patient Engagement (o coinvolgimento attivo del malato) ha assunto crescente sia nel dibattito scientifico che nella pratica sanitaria di tutti i giorni che evidenziano un crescente desiderio delle persone di essere maggiormente coinvolte nel processo decisionale relativo alle loro cure, desiderano esserne consapevoli e conoscere in maniera approfondita tutte le possibili opzioni di trattamento, i relativi vantaggi e i rischi. Ciò implica anche il coinvolgimento della rete famigliare e sociale: i malati sono, infatti, inseriti nelle proprie comunità di riferimento che diventa un importante alleato del sistema sanitario per aumentare la qualità e l’efficacia del processo assistenziale.
Tuttavia, sebbene i ricercatori e i clinici siano d'accordo circa la priorità etica e pragmatica della promozione del Patient Engagement, ad oggi manca un consenso circa le strategie e gli strumenti più idonei per il raggiungimento di questo obiettivo.
Sulla base di queste premesse, la Conferenza di Consenso Italiano sul Patient Engagement (CCIPE) rappresenta un ambiente di scambio e di discussione tra esperti appartenenti a diversi contesti clinici e istituzionali al fine di identificare buone pratiche e strumenti efficaci per promuovere il Patient Engagement in ambito clinico-assistenziale per le malattie croniche.
Obiettivi della CCIPE
La CCIPE è coordinata dal Centro di Ricerche EngageMindsHUB dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano su base di finanziamento del progetto Open Innovation di Regione Lombardia e vede la supervisione metodologica dell’Istituto Superiore di Sanità. Ha come obiettivo di costruire raccomandazioni condivise a beneficio delle organizzazioni e degli attori a vario titolo coinvolti nella gestione della cronicità.
Nello specifico:
- identificare le attuali buone pratiche italiane e internazionali finalizzate alla promozione del Patient Engagement in ambito clinico-assistenziale per le malattie croniche;
- promuovere un consenso multidisciplinare (e fra professionisti sanitari e pazienti) al fine di stabilire raccomandazioni e linee di indirizzo sulle metodologie e strumenti per la promozione del Patient Engagement in ambito clinico-assistenziale per le malattie croniche.
Come si realizza la CCIPE?
Il formato utilizzato per realizzare la CCIPE è quello standard sviluppato dai National Institutes of Health statunitensi e descritto nel Manuale Metodologico dell'istituto Superiore di Sanità (maggiori dettagli nella sezione Metodologia).
La conferenza si svolge in alcuni incontri di lavoro preparatori e due giornate di celebrazione e vede la partecipazione di oltre 100 professionisti e ricercatori specializzati nelle cure delle patologie croniche provenienti da tutta Italia — tra cui medici, infermieri, psicologi, pedagogisti e altre professionalità sanitarie — così come i leader di organizzazioni no profit, i rappresentanti delle associazioni di malati e di volontari, decisori politici e rappresentanti istituzionali. Il numero degli esperti coinvolti nella CCIPE è aumentato lungo il processo, al fine di meglio coprire le aree di competenza necessarie per il raggiungimento del consenso. Gli Esperti da coinvolgere sono identificati dal Comitato Promotore in accordo con il Comitato Scientifico.
La conferenza si svolge in alcuni incontri di lavoro preparatori e due giornate di celebrazione e vede la partecipazione di oltre 100 professionisti e ricercatori specializzati nelle cure delle patologie croniche provenienti da tutta Italia — tra cui medici, infermieri, psicologi, pedagogisti e altre professionalità sanitarie — così come i leader di organizzazioni no profit, i rappresentanti delle associazioni di malati e di volontari, decisori politici e rappresentanti istituzionali. Il numero degli esperti coinvolti nella CCIPE è aumentato lungo il processo, al fine di meglio coprire le aree di competenza necessarie per il raggiungimento del consenso. Gli Esperti da coinvolgere sono identificati dal Comitato Promotore in accordo con il Comitato Scientifico.